10! post. davvero ottimo. il miglior post realizzato quest'anno. E' proprio ad un livello superiore, e bello e commovente. l'anno prossimo diventerà una comunicazione ai nuovi allievi.
http://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/597_2011_289_13506.pdf
GIO PONTI_ l’eccellenza italiana
Il design l’ha ideato; insegnato all’ università, descritto come teorico e divulgato attraverso Domus: rivista di architettura da lui fondata nel 1928.
Eclettico e fecondo, sin dagli esordi ha coniugato classicità e modernità, tradizione e innovazione,artigianato e industria.Ha creduto nell’ internazionalità restando italiano.
Ha apprezzato il moderno amando la decorazione.
Ha guardato al passato e intuito il futuro.
Senza confini di campo: dalle architetture, tra cui l’edificio-simbolo di Milano, il grattacielo Pirelli, alle scene e costumi per la Scala; dagli interni navali agli oggetti d’arredo, dalle ceramiche ai tessuti.
Aprendo in Italia la strada all’ industrial design di qualità, incrociando lungo il percorso personaggi quali Nervi, Fornasetti, Mollino.
Collaborando con aziende quali Richard Ginori, Cassina, Venini, Olivari, FontanaArte.
E' stato molto e tutto in un solo uomo
Lisa Licitra Ponti (figlia)
Grattacielo Pirelli / 1955-1960 / Gio Ponti con A. Fornaroli,A. Rosselli, G. Valtolina, A. Danusso, E. Dall’Orto
Il Grattacielo Pirelli è uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato per quasi 50 anni l'edificio più alto della città
"amate l'architettura per le gioie e le pene alle quali le sue mura, sacre all'amore e al dolore, hanno dato protezione, per tutto quello che hanno ascoltato (se i muri potessero parlare!) ed hanno conservato in segreto: amatela per la vita che s'è svolta in essa;
amatela per il suo silenzio, dove sta la sua voce, il suo canto, segreto e potente;
amate l'architettura antica e moderna: esse hanno composto assieme quel teatro che non chiude mai, gigantesco, patetico e leggendario, nel quale noi ci moviamo, personaggi-spettatori vivi e naturali in una scena "al vero", inventata ma vera: dove si avvicendano giorno e notte, sole e luna, sereno e nuvole, vento e pioggia, tempesta e neve: dove ci sono vita e morte, splendore e miseria, bontà e delitto, pace e guerra, creazione e distruzione, saggezza e follia, gioventù e vecchiaia: l'architettura crea lo scenario della Storia, al vero parla tutti i linguaggi."
…. sul suo design:
Superleggera di Cassina / 1957
Giò Ponti la descriveva come una sedia normale, leggera, sottile e conveniente, caratteristiche proprie di un oggetto d’uso comune.
Il nome non è casuale: pesa appena 1,7 kg e si solleva con un dito. Nonostante le apparenze, la sedia è molto resistente grazie all'ampia distanza tra le gambe; si dice che addirittura sia stata testata buttandola dal quarto piano di un edificio. Quella originale è in frassino naturale, laccato nero o bianco con seduta in canna d’India.
Quest'anno ho avuto il piacere e la fortuna di visitare insieme alla Prof.ssa Polidori ed ad alcune mie colleghe una mostra sulle ceramiche di Gio Ponti. Immerse nello scenario suggestivo di Villa Torlonia, una delle residenze del Duce a Roma, deliziate dalla neve e dal sole placido di Febbraio, abbiamo assaporato una ad una le meravigliose delicatezze dell'arte e della manifattura.
Esperienza entusiasmante.
Per la prima esercitazione di questo corso, ho scelto, quindi, Gio Ponti come soggetto. Volendo celebrarlo nella sua totalità, ho utilizzato immagini della sua architettura più nota, appunto, il "Pirellone"e di alcuni suoi oggetti.
non è il vetro l'elemento più resistente.
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