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la foto di fondo

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011


cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

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CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com

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venerdì 18 maggio 2012

Achille, Piergiacomo e Bruno

3 post pubblicati.

Il problema è che io ho scelto queste parole chiave semplicemente perché desideravo affrontare questi argomenti, in questo caso grandi designer e non perché avessero una qualche affinità particolare con i miei elaborati per l'esercitazioni (nel caso di Gio Ponti cadeva a fagiolo perché c'era stato il viaggio e il pack, ma in quest'ultimo caso era finalizzato) E questo perché molte volte, come nel caso del bracciale, non mi sono ispirata a nessuna delle tematiche delle parole chiave, ma si tratta di suggestioni mie personali. Quindi non essendo intenzionali i riferimenti risulterebbero forzati, sarebbe come mentire. Allora, ho pensato di scrivere un post in una maniera che si capisse che è un elaborato finale e maturo, adeguato per la fine del corso e poi concludere con delle mie considerazioni.
Se Lei mi dice che è strettamente necessario che il post teorico trovi un qualche collegamento con i miei elaborati, cercherò di farlo.
Mi scusi se sono stata prolissa
rispettando le scelte non ho ritenuto, oltre le sue considerazioni riportate qui in fondo al post, che Lorenza ci infilasse il suo bracciale, poiché al contrario di qualche post di altri allievi in cui si assemblava arbitrariamente una personalità di un autore a qualche giudizio e o oggetto fatto, qui avrebbe funzionato, ma Lorenza è stata discreta e, dicendo "ho studiato, conosciuto e scoperto",  ha voluto lasciare distinte e separate la progettista e la studiosa.
Tutto ciò che facciamo è frutto di ciò che conosciamo. 
Nel ritrovarmi attraverso una foto nello stanzone in fondo nello studio di Castiglioni a Milano non ho potuto resistere, per Lorenza sarebbe stato stupendo, come infatti era, dialogare con Achille.
4 post
Se non siete curiosi lasciate perdere




Achille e Pier Giacomo Castiglioni sono stati per oltre cinquant`anni protagonisti indiscussi del design italiano, collaborando con importanti aziende italiane come l`Alessi e la Flos. Quasi gli unici nella capacità di mediare tra un immaginario fantastico e esigenze del marketing, già dagli anni cinquanta progettano oggetti e ambienti con forme sempre diverse: geometriche o organiche, irreali o rigorosamente funzionali, ma sempre ottenute con una tecnica di stravolgimento che ricorda molto le esperienze dadaiste di artisti come Marcel Duchamp.


Sento molto il rapporto di reciproca simpatia tra chi progetta e chi adopera. Questo rapporto è molto importante e credo che sia una delle guide del mio modo di operare nel campo del design e dell'architettura.







SNOOPY di FLOS




La celebre lampada da tavolo ironica e divertente disegnata da Achille Castiglioni e Pier Giacomo Castiglioni per Flos.
La forma e i colori richiamano il celebre e buffo cane brachetto, personaggio dei fumetti creato da Charles M. Schulz, da cui la lampada prende il nome.
Un' apparecchio di illuminazione da tavolo a luce diretta con riflettore in metallo tornito in lastra, verniciato e base in marmo bianco disegnata nel 1967. La funzione On/Off e la regolazione dell’intensità luminosa dell’apparecchio avvengono mediante touch dimmer il cui sensore è posto sulla base in marmo.






Bisognerebbe progettare partendo da quello che non si deve fare per poi trovare alla fine quello che si deve fare




ALLUNAGGIO di ZANOTTA

Ideato da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1965. Linee leggere e forme essenziali, un design originale e senza tempo. Un grande classico nato per il giardino, per schiacciare meno erba e lasciare molto spazio indeale per l'outdoor ma anche per l' ambiente domestico. Allunaggio è una seduta su tre grandi zampe di ragno, comodo e leggerissimo grazie alla sua struttura. Le gambe da 22 mm di diametro sono infatti in acciaio, mentre il sedile è in lega di alluminio.
Il particolare sgabello è disponibile verniciato verde prato o alluminio. Un pezzo di design molto sperimentale, guardandolo è quasi come vedere un animale da giardino che gira sul prato. Resiste all’aperto, non invade, non riempie, non copre l’erba.







Cancellare, cancellare, cancellare e alla fine trovare un componente principale di progettazione; noi mentre progettavamo eravamo contro l'invadenza del disegno, eravamo alla ricerca del tratto minimo che serviva alla funzione; volevamo arrivare a dire: meno di così non si può fare.





INTERRUTTORE ROMPITRATTA





1968 Produzione: VLM
Il corpo è formato da due gusci stampati di materia plastica termoindurente (urea bianca o nera). Il piano convesso del guscio superiore presenta al centro una rientranza circolare dove è alloggiato il nottolino per la variabilità dei contatti, mentre i bordi del guscio inferiore sono arrotondati per agevolare i movimenti sul piano d’appoggio.
La sua particolare conformazione lo rende individuabile anche al buio: percorrendo a tastoni il filo, si riescono a trovare con il pollice i piani inclinati dell’interruttore che conducono il polpastrello al pulsante.




PARO




L’acrobazia dei maestri vetrai dà forma a un bicchiere con due capacità differenti. Due coni invertiti l’uno rispetto all’altro, uniti nei pressi dei relativi vertici, come se stessero scivolando tra loro, diventano alternativamente piede d’appoggio e contenitore del liquido, in un gioco senza fine. Paro è frutto di un attento studio delle tecniche di formatura e produzione: soffiatura a bocca, scalottatura, saldatura e molatura, relative al materiale impiegato un cristallo superiore . Capovolgibile secondo le necessità.




LAMPADA DA TERRA





ARCO, questo è appunto il nome della lampada realizzata da FLOS che si compone di un riflettore orientabile in metallo cromato, un arco di lunghezza regolabile ed una bellissima base in marmo di Carrara (un particolare curioso è la presenza di un foro nella base di marmo che permette, a due persone, un comodo trasporto semplicemente inserendo nel foro un manico di scopa, sollevando così la lampada senza pericolo di farla cadere o di procurarsi danni alla schiena).
La funzione ON/OFF dell´apparecchio avviene mediante interruttore a pedale su cavo.
Peso netto 65 Kg .














Link di riferimento immagini:













Link di riferimento testo:








Un seme contiene il futuro e domani sarà ieri       BRUNO MUNARI










E':

Quello delle Macchine inutili del 1930

Quello dei nuovi libri per bambini del 1945

Quello dell'Ora X del 1945

Quello delle Scritture illeggibili di popoli sconosciuti del 1947

Quello dei Libri illeggibili del 1949

Quello delle Pitture negative-positive del 1950

Quello delle Aritmie meccaniche del 1951

Quello delle Proiezioni a luce polarizzata del 1952

Quello delle fontane e giochi d'acqua del 1954

Quello delle Ricostruzioni teoriche di oggetti immaginari in base a frammenti di residui di

origine incerta e di uso dubbio

Quello delle Forchette parlanti del 1958

Quello del design

Quello delle Sculture da viaggio del 1958

Quello dei Fossili del duemila del 1959

Quello delle Strutture continue del 1961

Quello delle Xerografie originali del 1964

Quello degli Antenati del 1966

Quello della Flexy del 1968

Quello della grafica editoriale Einaudi

Quello dell'Abitacolo del 1971

Quello dei giochi didattici di Danese

Quello dei Messaggi tattili per non vedenti del 1976

Quello dei bonsai

Quello dei laboratori per bambini al museo del 1977

e di tutti gli altri laboratori in altri paesi

Quello delle Rose nell'insalata del 1974

Quello della Lampada di maglia del 1964

Quello dell'Olio su tela del 1980

Quello del corso di design alla Harvard University del 1967

Quello premiato col Compasso d'Oro

dall'Accademia delle Scienze di New York

Quello premiato dalla Japan Design Foundation

per l'intenso valore umano del suo design

Quello del premio Andersen per il migliore autore per l'infanzia

Quello del premio Lego














se siamo onnivori ci sarà un motivo




da cosa nasce cosa








“..Gli orientali 
dicono:
la perfezione è bella ma è stupida
bisogna conoscerla ma romperla.
La combinazione tra regola e caso
è la vita, è l’arte
è la fantasia, è l’equilibrio.”


tratto dal Verbale scritto













"C'è un piccolo attico in via Vittoria Colonna a Milano, c'è un tavolo di lavoro ordinatissimo, c'è una collezione di piante in miniatura alla maniera giapponese. Si tratta della stazione trasmittente dalla quale Munari - egli stesso uomo miniatura - emette verso il mondo in quantità idee visuali di ogni tipo. Un lavoro dimostrativamente svolto in letizia, una attività ludica applicata alle cose minimali, un finto disimpegno per gli oggetti sostanziali, l'esile mania dell'effimero, il mestiere sapiente di un astuto giocoliere. Datemi quattro sassi e una carta velina e vi farò il mondo delle meraviglie. E' possibile tutto questo in un mondo, in una realtà fatta tutta di violenza? Munari dice di si, lavorando a tu per tu con il qui pro quo."
[Alessandro Mendini 1979]













"Vi par poco al giorno d'oggi insegnare ad essere semplici senza essere rozzi? Nel Rosseau di Munari tutti nascono integri, limpidi, intelligenti, non si sa come mai e con quanto penoso esercizio, a tanti succeda poi di crescere aggrovigliati, torvi, imbecilli. Con un po' d'ironia, a nostra volta, potremmo dire che il suo mondo ideale è un asilo-nido per adulti." 
[Giulio Carlo Argan 1979]




"Trovare è la conseguenza di cercare. Si dice: chi cerca trova ma è vero solo per poco.
E' vero per coloro che quando cercano qualcosa di fuori ne hanno già una parte dentro di loro.
Questo trovare è un ricreare o, almeno, uno scoprire e un confessarsi.
Munari cerca e trova; i suoi strani mestieri si possono spiegare e identificare solo col suo nome.
Che cos'è Munari?
Noi abbiamo verbi in are; in ere; in ire; non abbiamo verbi in ari.
Munari è un'eccezione ed è un verbo attivo che ha solo l'infinito. Munari significa, per esempio, costruire macchine inutili che, in altri termini, sono oggetti assai più utili (ma soltanto allo spirito). I bambini capiscono cosa voglia dire Munari e perciò Bruno si rivolge sovente a loro. Pertanto, ognuno può restare poeta con l'aiuto di quest'uomo intelligente e buono.
Egli non vi insinua evasioni, ma anzi vi pone di fronte a concrete realtà che, senza la sua cortese insistenza per farvele notare, vi sfuggirebbero."
[Ernesto Nathan Rogers 1951]


















Oggi il design impregna la nostra vita quotidiana, ciascuno di noi possiede oggetti la cui esistenza stessa appare scontata come il loro utilizzo. Dietro ciascuno di loro c'è stata però la genialità di un uomo che è riuscito a rispondere ad un'esigenza, piccola o grande che sia, tanto da diventare parte indispensabile di un arredo, di un'architettura e di una società.
Proprio questi oggetti, che sembrano essere nati nella notte dei tempi, diventano a volte “orfani” dei propri pensatori-realizzatori e allora ecco che nascono domande quali : <chi l'ha inventato ?>.
Conoscere e riconoscere l'ideatore di alcuni di questi oggetti è una curiosità che da sempre mi esalta. Per questo ritengo che approfondire la conoscenza dei maestri, di ogni disciplina, e della loro opera sia un dovere verso la storia.
Achille , Piergiacomo Castiglioni e Bruno Munari fanno parte della Storia.






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