4 post da presentare e suddiviso in 2 parti a tema e 1 o 2 pack, poiché 1 o 2 sono stati i pack presentati ed apprezzati a lezione:
dovè finita questa immagine?
e parte di questa o la composizione d'insieme?
nonostante abbia " più volte ripetuto che chi ha mostrato i pack nella Lezione 12, rispettando qundi consegna e scadenza, ha ricevuto l'invito che consente, ari-ripeto di pubblicare tutti i pack fatti e o poi modificati, migliorati, aggiunti etc, e nel numero di post di libera" vedi: attivazione piattaforma 5, esito lezione 12, appunti ultima e 13a lezione) Azzurra era proprio nell'elenco di coloro che potevano utilizzare l'invito sia per la pubblicazione dei post pack che per 2 chiavi, inoltre Azzurra aveva la possibilità di utilizzare alcuni pack di altri allievi perché ben in sintonia con i suoi e, quindi la possibilità- se ben dichiarato in alto all'inizio del post - di far aumentare il punteggio anche agli autori dei pack. tutte cose dette e spiegate e scritte.
In poche parole Azzurra avrebbe potuto pubblicare un numero n ∞ di post.
Invece.
Invece Azzurra pubblica 2 post con le 2 chiavi integrate con le sue 2 tipologie di pack e di conseguenza rimossa.
Poi mi scrive.
mi scrive venerdì 18 maggio alle 17:43.
non mi augura buon week end perché sa: perché lo sa!
infatti per il mio non-weekend mi invia 6 allegati.
4 sono poster-immagine in jpeg dei pack
+
2 pdf.
sembrerebbe semplice ma non è cos' poiché i 2 pdf a loro volta trattano l'uno un nuovo argomento-chiave e l'altro ha all'interno di nuovo alcune delle immagini dei jpeg e dei pack appena pubblicati.
inoltre
i n o l t r e mi chiede:
Prof. riflettendo sulle correzioni da lei spiegate a lezione la scorsa volta oltre a correggere i vecchi post e pubblicarli sulla P5 ho realizzato dei post nuovi più pertinenti alle chiavi trattate. Glieli mostro in allegato così mi può dire se posso pubblicare anche questi. Ho inoltre perfezionato i miei pack e volevo sapere se li posso fotografare e pubblicare adesso o devo aspettare di riportarli a lezione la prox volta...sono sempre gli stessi ma più completi...Allego anche questi così capisce cosa intendo.Ah...dimenticavo ...ho anche realizzato un poster con i pack di Roberta Russo e Antonalla Franzè assieme al mio...non so però se e dove dovrei pubblicarlo..mi dica lei per favore..Scusi se l' ho sommersa con le mie mille richieste..la ringrazio come sempre per l'attenzione .... Saluti AZZURRA
io rispondo una prima volta il 20, domenica h 11:08:
cara azzurra,
dalle 5 del mattino sto rispondendo alle e@. devo ancora leggere, valutare e archiviare, classificare etc molti post.
appena finito leggerò con calma ciò che mi ha scritto.
ed una seconda lunedì h 10:43.
la calma mi permette di leggere con attenzione, e così capisco cosa mi ha mandato, la disattenzione, le domande inutili, il caos generale e le belle cose, etc.
e sono stata quindi io ad impormi che stringesse in 4 post.
adesso è di nuovo venerdì, h 14:o1.
tutta la mattina a recuperare le immagini che Azzurra non ha poi pubblicato.
vorrei andare a mangiare.
ma ho promesso che avrei scattato le foto da caricare su P4.
Valutazione: i pack sono fatti bene, infatti hanno guadagnato complessivamente 5 post, sono ben fotografati e l'impaginato generale non ha grandi pecche. Anche la parte scritta. Ma la
realtà del linguaggio non sono solo le parole, se i gesti lo negano e non basta dire: questa non è una mela, oppure scrivere sopra la mela: questa è una rosa.
(René Magritte, Ceci n'est pas une pomme, 1964, collection particulière)
Quindi può passare che si parli di una chiave come la produzione Alessi e si finisca per aggiungere - perché obbligati ad una integrazione dell'esperienza del corso seguita - "è stato interessante per me bla bla", etc etc, MA ALMENO le immagini dovrebbero "parlare e cantare insieme" e qui quella sintonia o affinità non c'è.
1/2 post come chiave, quindi l'accetto.
2 per il pack= totale 2 e 1/2
Ho conosciuto questi
protagonisti del design italiano e internazionale durante l’esperienza didattica
con la Prof.ssa C. Polidori, docente
del corso di Design presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria.
Bruno
Danese è noto per esser stato il fondatore, a Milano nel 1957, dell'impresa Danese, un laboratorio semi-artigianale
all’interno del quale, inizialmente, si collaborava alla produzione e alla
vendita di oggetti unici e pezzi d’arte nel settore del complemento d’arredo.
Nei primi anni la produzione era decentrata e solo dopo un certo periodo
l’azienda apre uno showroom in Piazza San
Fedele, negozio che venne concepito principalmente come una galleria d’arte
in grado di ospitare opere e mostre. Per l’azienda la collaborazione con Enzo Mari e Bruno Munari è stata fondamentale e decisiva per segnare il
passaggio dalla realizzazione di pezzi unici a una produzione di tipo seriale. Negli
anni novanta, Bruno Danese cede al gruppo Cassina-Alias l'azienda, che da quel momento in poi subisce una forte decadenza.
Nel 2000
però, con l’acquisizione del marchio da
parte di Carlotta de Bevilacqua, l’azienda si risolleva affrontando nuovi orizzonti
progettuali.
Carlotta de Bevilacqua è una
dei protagonisti della progettualità contemporanea; ha sviluppato soprattutto
un importante percorso di ricerca nel campo della luce, elaborando concept innovativi, miranti a porre la luce al
servizio dell’uomo e dei suoi ambienti di vita e di lavoro, dei suoi bisogni e
desideri, forgiando nuove visioni tecnologiche e soluzioni di design. Sono nate così, a partire dal
2000, le lampade della linea Metamorfosi e il
progetto A.L.S.O., che ha dato vita
ad oggetti di luce multi-performativi, nei quali la tecnologia del colore si
associa all’emissione di suoni e al filtraggio elettrostatico dell’aria.
Alessi è una rinomata azienda produttrice di accessori di design per la casa e in particolare per la cucina. Suddivisi a seconda del marchio che li produce, i prodotti Alessi comprendono una vasta gamma di tipologie. Protagonisti sono sempre gli oggetti, gli accessori, tutte quelle piccole cose che rendono bella e semplice la vita. Accanto agli oggetti più accessibili e quotidiani, si trovano anche collezioni d’autore, in edizioni limitate, firmate, lavorate a mano, esclusive, dal design sperimentale e provocatorio.
Come quelli realizzati da Enzo Mari e Ettore Sottsass.
Dallo
studio di Bruno Danese e Carlotta De Bevilacqua e dello storico
marchio Alessi ho appreso una
lezione molto importante sul mondo del design e dell’industria.
Attenti fin da subito al rapporto tra arte, tecnica,
artigianato e grafica, in un periodo in cui il design parla soprattutto
di grande serie, essi, in fatti affrontano una ricerca per un design senza tempo e lontano dalle mode.
Il design di gran parte del novecento, è nato in
fatti come processo sociale rivoluzionario poiché destinato alla produzione di
oggetti al servizio di una società nuova, la massa, fino a quel momento esclusa
dalla disponibilità di utilizzare oggetti belli, utili e dotati di un estetica nuova.
L’
ingresso del marketing nel
design ha però significato uno stravolgimento di valori. Le cose viste
dal punto di vista del mercato. Non più il designer
filosofo e creativo con una propria visione da proporre, ma un interprete dei
gusti e delle tendenze che arrivano dal mondo in genere: in fondo solo un buon
interprete. L’industria è divenuta così strumento tecnico disponibile a far
passare non una propria personale identità, ma quello che il determinato
momento richiede, lo stile e la moda.
Questi
3 interpreti, che hanno contribuito proprio alla nascita del design, si distinguono per aver affrontato
questa situazione cercando di non cedere alla logica del mercato, producendo e
progettando oggetti sulla base di una ricerca sempre incentrata sui bisogni
dell’uomo e sui suoi valori.
Progettare
per l’industria oggi significa pensare un oggetto che sia semplice ed economico
da produrre affinchè si collochi agevolmente
sul mercato, cioè abbia un prezzo tale da consentirne l’accesso a tutte o quasi
le fasce economiche della società; sia utile, cioè pensato per l’uomo e bello
tanto da indurre ad essere acquistato, e in ultimo, ma non per ordine di
importanza ,ecosostenibile, cioè pensato in relazione al pianeta.
Nell’elaborare
il mio primo oggetto di design ho
cercato di tenere a mente tutto questo.
Si
trattava di un esercizio di packaging per la realizzazione di un
portarotoli da disegni da personalizzare. Un oggetto semplice, dalla struttura
definita, riproducile industrialmente perché consistente in un unico pezzo
composto da più facce, stampabile e componibile con pochi semplici gesti
manuali, proprio come la produzione in serie richiede e anche ecolologico
poiché di carta.
L’esercizio non è consistito tanto nel definire la
forma (definita dalla docenza) quanto nel caratterizzarne l’immagine. Io ho
scelto Enzo Mari come soggetto e in particolare
alcuni suoi disegni tratti dalla fiaba La mela e la farfalla
e Bruno Munari e il suo famoso gatto Meo Romeo.
Ovviamente è stato solo un lavoro di sperimentazione… l’oggetto
realizzato non è ancora neanche paragonabile ai grandi oggetti di design
proposti dalla Danese con Carlotta De Bevilacqua e da Alessi,
ma da comunque almeno l’idea di ciò che può essere il design.
Poiché design è idea, pensiero, progetto.
Ognuno di noi ha un modo diverso di pensare, di immaginare, di sentire
quindi di progettare. E nel progettare dunque si mette sempre molto di sé. Da
un progetto si capisce molto dell’autore che lo ha realizzato: la scelta della
forma, dei colori, le soluzioni tecniche adottate non sono mai casuali ma
frutto di un lungo e profondo studio che si fonda su un bagaglio culturale
intimo e personale.
Prima di questa esperienza di laboratorio (corso di Design tenuto dalla docente Cecilia Polidori presso la
facoltà di Architettura di Reggio
Calabria) non avevo idea di cosa fosse il design e non conoscevo
nessuno di questi grandi autori sopra citati. La loro conoscenza non ha solo
allargato i miei orizzonti storici e culturali ma mi ha soprattutto condotto a
sperimentare vie per me sconosciute ... a scoprire cos’è un oggetto di design
e come si affronta un progetto di design …a scoprire il
mio stile, il mio linguaggio, il mio gusto.
Bibliografia
di riferimento testo 1:
Bibliografia Immagini :
Bibliografia
di riferimento testo 2 e immagini:
Bibliografia
di riferimento testo 3 e immagini:
http://www.guidaconsumatore.com/arredamento/aziende/alessi.html
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