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la foto di fondo

la foto di fondo è un autoritratto dell'Autrice all'esterno di The Cloud Gate, AT&T Plaza, Millenium Park, S Michigan Ave, Chicago, Illinois, comunemente chiamato The Bean, il Fagiolo, agosto 2011


cecilia polidori TWICE DESIGN LESSONS - http://ceciliapolidorideisgnlezioni2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN - http://ceciliapolidoritwicedesign.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 2 -http://ceciliapolidoritwicedesign2.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 3 - http://ceciliapolidoritwicedesign3.blogspot.com

CECILIA POLIDORI TWICE DESIGN 4 - http://ceciliapolidoritwicedesign4.blogspot.com

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martedì 22 maggio 2012

BRUNO DANESE,CARLOTTA DE BEVILACQUA E ALESSI

  4 post da presentare e suddiviso in 2 parti a tema e 1 o 2 pack, poiché 1 o 2 sono stati i pack presentati ed apprezzati a lezione: 
dovè finita questa immagine?
e parte di questa o la composizione d'insieme?
nonostante abbia " più volte ripetuto che chi ha mostrato i pack nella Lezione 12, rispettando qundi consegna e  scadenza, ha ricevuto l'invito che consente, ari-ripeto di pubblicare tutti i pack fatti e o poi modificati, migliorati, aggiunti etc, e nel numero di post di libera"  vediattivazione piattaforma 5, esito lezione 12, appunti ultima e 13a lezioneAzzurra era proprio nell'elenco di coloro che potevano utilizzare l'invito sia per la pubblicazione dei post pack che per 2 chiavi,  inoltre Azzurra aveva la possibilità di utilizzare alcuni pack di altri allievi perché ben in sintonia con i suoi e, quindi la possibilità- se ben dichiarato in alto all'inizio del post -  di far aumentare il punteggio anche agli autori dei pack. tutte cose dette e spiegate e scritte.
In poche parole Azzurra avrebbe potuto pubblicare un numero n ∞ di post.
Invece.
Invece Azzurra pubblica 2 post con le 2 chiavi integrate con le sue 2 tipologie di pack e di conseguenza rimossa.
Poi mi scrive.
mi scrive venerdì 18 maggio alle 17:43.
non mi augura buon week end perché sa: perché lo sa!
infatti per il mio non-weekend mi invia 6 allegati.
4 sono poster-immagine in jpeg dei pack
+
2 pdf.
sembrerebbe semplice ma non è cos' poiché i 2 pdf a loro volta trattano l'uno un nuovo argomento-chiave e l'altro ha all'interno di nuovo alcune delle immagini dei jpeg e dei pack appena pubblicati.
inoltre 
i n o l t r e mi chiede:
Prof.  riflettendo sulle correzioni da lei spiegate a lezione la scorsa volta oltre a correggere i vecchi post e pubblicarli sulla P5 ho realizzato dei post nuovi più pertinenti alle chiavi trattate. Glieli mostro in allegato così mi può dire se  posso pubblicare anche questi. Ho inoltre perfezionato i miei pack e volevo sapere se li posso fotografare e pubblicare adesso o devo aspettare di riportarli a lezione la prox volta...sono sempre gli stessi ma più completi...Allego anche questi così capisce cosa intendo.Ah...dimenticavo ...ho anche realizzato un poster con i pack di Roberta Russo e Antonalla Franzè assieme al mio...non so però se e dove dovrei pubblicarlo..mi dica lei per favore..Scusi se l' ho sommersa con le mie mille richieste..la ringrazio come sempre per l'attenzione ....  Saluti AZZURRA
io rispondo una prima volta il 20, domenica  h 11:08:
cara azzurra,
dalle 5 del mattino sto rispondendo alle e@. devo ancora leggere, valutare e archiviare, classificare etc molti post.
appena finito leggerò con calma ciò che mi ha scritto.
ed una seconda lunedì h 10:43.
la calma mi permette di leggere con attenzione, e così capisco cosa mi ha mandato, la disattenzione, le domande inutili, il caos generale  e le belle cose, etc.
e sono stata quindi io ad impormi che stringesse in 4 post.
adesso è di nuovo venerdì, h 14:o1. 
tutta la mattina a recuperare le immagini che Azzurra non ha poi pubblicato.
vorrei andare a mangiare.
ma ho promesso che avrei scattato le foto da caricare su P4.
Valutazione: i pack sono fatti bene, infatti hanno guadagnato complessivamente 5 post, sono ben fotografati e l'impaginato generale non ha grandi pecche. Anche la parte scritta. Ma la
realtà del linguaggio non sono solo le parole,  se i gesti lo negano  e non basta dire: questa non è una mela, oppure scrivere sopra la mela: questa è una rosa.
(René Magritte, Ceci n'est pas une pomme, 1964, collection particulière)
Quindi può passare che si parli di una chiave come la produzione Alessi e si finisca per aggiungere - perché obbligati ad una integrazione dell'esperienza del corso seguita - "è stato interessante per me bla bla", etc etc, MA ALMENO le immagini dovrebbero "parlare e cantare insieme" e qui quella sintonia o affinità non c'è.
1/2 post come chiave, quindi l'accetto.
2 per il pack= totale 2 e 1/2


Ho conosciuto questi protagonisti del design italiano e internazionale durante l’esperienza didattica con la Prof.ssa C. Polidori, docente del corso di Design presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria.



Bruno Danese è noto per esser stato il fondatore, a Milano nel 1957, dell'impresa Danese, un laboratorio semi-artigianale all’interno del quale, inizialmente, si collaborava alla produzione e alla vendita di oggetti unici e pezzi d’arte nel settore del complemento d’arredo. Nei primi anni la produzione era decentrata e solo dopo un certo periodo l’azienda apre uno showroom in Piazza San Fedele, negozio che venne concepito principalmente come una galleria d’arte in grado di ospitare opere e mostre. Per l’azienda la collaborazione con Enzo Mari e Bruno Munari è stata fondamentale e decisiva per segnare il passaggio dalla realizzazione di pezzi unici a una produzione di tipo seriale. Negli anni novanta, Bruno Danese cede al gruppo Cassina-Alias l'aziendache da quel momento in poi  subisce  una forte decadenza.
Nel 2000 però,  con l’acquisizione del marchio da parte di Carlotta de Bevilacqua, l’azienda si  risolleva affrontando nuovi orizzonti progettuali.

Carlotta de Bevilacqua è una dei protagonisti della progettualità contemporanea; ha sviluppato soprattutto un importante percorso di ricerca nel campo della luce, elaborando concept innovativi, miranti a porre la luce al servizio dell’uomo e dei suoi ambienti di vita e di lavoro, dei suoi bisogni e desideri, forgiando nuove visioni tecnologiche e soluzioni di design. Sono nate così, a partire dal 2000, le lampade della linea Metamorfosi  e  il progetto A.L.S.O., che ha dato vita ad oggetti di luce multi-performativi, nei quali la tecnologia del colore si associa all’emissione di suoni e al filtraggio elettrostatico dell’aria.







Alessi è una rinomata azienda produttrice di accessori di design per la casa e in particolare per la cucina. Suddivisi a seconda del marchio che li produce, i prodotti Alessi comprendono una vasta gamma di tipologie. Protagonisti sono sempre gli oggetti, gli accessori, tutte quelle piccole cose che rendono bella e semplice la vita. Accanto agli oggetti più accessibili e quotidiani, si trovano anche collezioni d’autore, in edizioni limitate, firmate, lavorate a mano, esclusive, dal design sperimentale e provocatorio.


Come quelli realizzati da  Enzo Mari e Ettore Sottsass.






Dallo studio di Bruno Danese e Carlotta De Bevilacqua e dello storico marchio Alessi ho appreso una lezione molto importante sul mondo del design e dell’industria.
Attenti fin da subito al rapporto tra arte, tecnica, artigianato e grafica, in un periodo in cui il design parla soprattutto di grande serie, essi, in fatti affrontano una ricerca per un design senza tempo e lontano dalle mode.
Il design di gran parte del novecento, è  nato  in fatti come processo sociale rivoluzionario poiché destinato alla produzione di oggetti al servizio di una società nuova, la massa, fino a quel momento esclusa dalla disponibilità di utilizzare oggetti belli, utili e dotati di un estetica  nuova.
L’ ingresso  del marketing nel design ha però significato uno stravolgimento di valori. Le cose viste dal punto di vista del mercato. Non più il designer filosofo e creativo con una propria visione da proporre, ma un interprete dei gusti e delle tendenze che arrivano dal mondo in genere: in fondo solo un buon interprete. L’industria è divenuta così strumento tecnico disponibile a far passare non una propria personale identità, ma quello che il determinato momento richiede, lo stile e la moda.
Questi 3 interpreti, che hanno contribuito proprio alla nascita del design, si distinguono per aver affrontato questa situazione cercando di non cedere alla logica del mercato, producendo e progettando oggetti sulla base di una ricerca sempre incentrata sui bisogni dell’uomo e sui suoi valori.
Progettare per l’industria oggi significa pensare un oggetto che sia semplice ed economico da produrre  affinchè si collochi agevolmente sul mercato, cioè abbia un prezzo tale da consentirne l’accesso a tutte o quasi le fasce economiche della società; sia utile, cioè pensato per l’uomo e bello tanto da indurre ad essere acquistato, e in ultimo, ma non per ordine di importanza ,ecosostenibile, cioè pensato in relazione al pianeta.

Nell’elaborare il mio primo oggetto di design ho cercato di tenere a mente tutto questo.
Si trattava di un esercizio di packaging per la realizzazione di un portarotoli da disegni da personalizzare. Un oggetto semplice, dalla struttura definita, riproducile industrialmente perché consistente in un unico pezzo composto da più facce, stampabile e componibile con pochi semplici gesti manuali, proprio come la produzione in serie richiede e anche ecolologico poiché di carta.







L’esercizio non è consistito tanto nel definire la forma (definita dalla docenza) quanto nel caratterizzarne l’immagine. Io ho scelto Enzo Mari  come soggetto e in particolare alcuni suoi disegni tratti dalla fiaba La mela e la farfalla 


Bruno Munari e il suo famoso gatto Meo Romeo.















Ovviamente è stato solo un lavoro di sperimentazione… l’oggetto realizzato non è ancora neanche paragonabile ai grandi oggetti di design proposti dalla Danese con Carlotta De Bevilacqua e da Alessi, ma da comunque almeno l’idea di ciò che può essere il design.

Poiché design è idea, pensiero, progetto.

Ognuno di noi ha un modo diverso di pensare, di immaginare, di sentire quindi di progettare. E nel progettare dunque si mette sempre molto di sé. Da un progetto si capisce molto dell’autore che lo ha realizzato: la scelta della forma, dei colori, le soluzioni tecniche adottate non sono mai casuali ma frutto di un lungo e profondo studio che si fonda su un bagaglio culturale intimo e personale.
Prima di questa esperienza di laboratorio (corso di Design tenuto dalla docente Cecilia Polidori presso la facoltà di Architettura di Reggio Calabria) non avevo idea di cosa fosse il design e non conoscevo nessuno di questi grandi autori sopra citati. La loro conoscenza non ha solo allargato i miei orizzonti storici e culturali ma mi ha soprattutto condotto a sperimentare vie per me sconosciute ... a scoprire cos’è un oggetto di design e come si affronta un progetto di design …a scoprire il mio stile, il mio linguaggio, il mio gusto.


Bibliografia di riferimento testo  1:

Bibliografia Immagini :

Bibliografia di riferimento testo 2 e immagini:
Bibliografia di riferimento testo 3 e immagini:
http://www.guidaconsumatore.com/arredamento/aziende/alessi.html

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